Silvio Berlusconi all’indomani del vertice del Ppe a Malta, in cui ha anche incontrato Angela Merkel, traccia in una lunga intervista esclusiva rilasciata al Mattino le strategie di Forza Italia e prova a indicare una strada al popolarismo europeo, non senza augurarsi che il verdetto della Corte di Strasburgo sulla sua incandidabilità arrivi prima delle elezioni politiche perché – dice – «la mia non è solo una questione personale, è un tema che riguarda il funzionamento della democrazia in un grande Paese europeo”. Boccia Berlusconi una possibile staffetta tra lui e Salvini in caso di vittoria ricordando che «le staffette non funzionano neppure nel calcio. Chi non è giovanissimo – dice – ricorderà quella fra Mazzola e Rivera ai mondiali del Messico. Fu il più grave errore del bravo commissario tecnico azzurro di allora, Ferruccio Valcareggi. Credo sia un’idea assolutamente fantasiosa».
L’orizzonte rimane quello dell’unità del centro destra e assicura di avere concordato con Forza Italia e Fratelli d’Italia il 95% del programma: «Abbiamo riassunto simbolicamente il nostro progetto in un Albero della Libertà, un albero che ha le radici nei nostri valori, nei valori cristiani dell’occidente, nella democrazia e soprattutto nella libertà. Noi proponiamo meno tasse: nessuna imposta sulla prima casa, nessuna sulla successione e sulla prima automobile». Rilancia Berlusconi la «doppia moneta nazionale» e propone «una pensione minima di mille euro per tredici mensilità per le nostre mamme che dopo una vita di lavoro e di sacrifici hanno diritto ad una vecchiaia serena e dignitosa. Vorrei si parlasse più di questo e meno dei rapporti fra i partiti», incalza l’ex premier che apprezza il ministro Calenda per il «suo stile e la sua competenza, come quelle del presidente Gentiloni e di altri ministri, ma il discorso – chiarisce – finisce qui. Gli italiani vogliono chiarezza sui programmi e le cose da fare, non manovre di Palazzo». E di Stefano Parisi il Cavaliere dice: «Mi dicono stia continuando a lavorare al suo progetto “Energie per l’Italia”. Ha ritenuto di procedere su una strada diversa da quella di cui avevamo parlato, creando un suo movimento politico. Rispetto le sue scelte, pur non vedendo l’utilità di un’ulteriore frammentazione del centro destra e gli auguro la migliore fortuna. Se riuscirà a portare in politica dei settori della società civile, dei moderati che avevano deciso di non votare e non si limiterà a raccogliere pezzi del vecchio ceto politico in cerca di riposizionamento, avrà fatto una cosa utile per il centro-destra e per l’Italia. Non è un obbiettivo facile».
Infine Berlusconi con il Mattino ricorda di sentirsi “un napoletano nato a Napoli e valgono come prova di questo anche le sette mie canzoni che sono state ricomprese nell’Archivio storico della canzone napoletana. O no?».
Fonte:Il Mattino.it