Nasce a Gerusalemme e cresce negli Stati Uniti. Parliamo di Natalie Portman, che, intervistata da Repubblica attorno al suo primo film da regista, A Tale of Love and Darkness, tratto da Una storia di amore e di tenebra (Feltrinelli), un’ autobiografia in forma di romanzo dello scrittore israeliano Amos Oz.
Ventitré anni fa il debutto in Léon di Luc Besson, in abiti bouclé oppure Trisha Biggar sul pianeta Naboo in Star Wars, è premio Oscar per Il cigno nero scriv.
Dirige, interpreta e produce l’opera letteraria di Oz, un racconto “passato di mensola in mensola tra le librerie della mia famiglia”. Sognare è vivere – questo è il titolo – e arriva nelle sale l’8 giugno distribuito da Altre Storie.
Dice l’artista: “Se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che devi saper aspettare il tuo momento. Lasciarti ispirare dalle storie. Attraversare l’arte come fosse un ponte”.