EL CUORE di Parigi, sugli Champs Elysées, un’auto si è schiantata contro una camionetta della gendarmerie e ha preso fuoco subito dopo l’impatto. Il conducente, estratto dai poliziotti dall’abitacolo in fiamme, aveva una pistola addosso ed è morto. Secondo il quotidiano Le Parisien, l’uomo era un 31enne nato ad Argenteuil, in Val-d’Oise, noto ai servizi di intelligence e schedato con la “fiche S”. Nella sua auto sono state ritrovate una bombola di gas, un kalashnikov e delle cartucce. Sulla vicenda sta indagando l’Antiterrorismo
Lo scontro è avvenuto intorno alle 15,45, in poco tempo il posto è stato raggiunto da decine di volanti della polizia. I gendarmi hanno creato un cordone di sicurezza e con un tweet la prefettura della capitale francese ha chiesto ad abitanti e turisti di evitare la zona. Per motivi di sicurezza è stata chiusa la fermata metro Champs-Elysées Clemenceau. Dopo circa un’ora la prefettura, con un’altro tweet, ha fatto rientrare l’allarme: “Situazione sotto controllo, non ci sono feriti né tra i civili né tra le forze dell’ordine”.
Il testimone. Un giornalista di Liberation che si trovava sugli Champs Elysées con il suo scooter, Eric Favereau, racconta di avere visto una “implosione” all’interno del veicolo. “Ho visto un’implosione nell’abitacolo del veicolo fermo, con un getto di fiamma che è uscito fuori – ha raccontato – Erano circa le 15.45 e ho visto una colonna di camionette della gendarmerie provenire da l’Etoile e prendere gli Champs-Elysées. Si sono fermate 300 metri prima della rotonda del Grand-Palais, davanti c’era sembrava bloccarle, messo un po’ di traverso. Dei gendarmi sono scesi dalle loro vetture e a quel punto ho visto l’implosione. I gendarmi si sono precipitati nel loro camion per prendere alcuni strumenti e hanno rotto i vetri dell’auto da cui hanno tirato fuori un uomo che hanno poi messo a terra, mentre gli altri con gli estintori stavano provando a spegnere il fuoco”.
La fiche S. Secondo il quotidiano francese Le Parisien l’attentatore sarebbe un uomo di 31 anni, nato ad Argenteuil in Val-d’Oise, già noto all’intelligence: era attenzionato con la fiche S, utilizzata per segnalare i soggetti radicalizzati pericolosi per lo Stato. “L’aggressore degli Champs-Elysées è morto”, ha riferito alla stampa il ministro dell’Interno francese Gérard Collomb, arrivato sul posto.
Nel mirino. “Ancora una volta le forze di sicurezza in Francia sono state colpite con questo tentativo di attentato sugli Champs-Elysées”, ha detto il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, in una dichiarazione dagli Champs-Elysées. Collomb ha poi aggiunto che quanto accaduto conferma l'”alto livello di minaccia” terroristica e la necessità di varare la nuova legge antiterrorismo promessa dal presidente Emmanuel Macron.
Era il 6 giugno quando, al grido di “Lo faccio per la Siria”, un uomo scatenò il panico davanti al sagrato di Notre-Dame aggredendo alcuni poliziotti con un martello prima di essere neutralizzato. In questo caso l’attentatore non era noto ai servizi segreti.
Fonte: Repubblica