Lunedì 21 gennaio alle ore 9,30 l’incontro si terrà a piazza dei Martiri con Monica Buonanno, Roberta Gaeta, Francesco Bocchini, Mauro Lorenzoni, Fortunato Fazio, Antonella Miletti, Mario Ciancio, Antonio Cinque, Rosario Stornaiuolo, Antonio Mancini, Riccardo Izzo, Valeria Riccardi
NAPOLI – “In un sistema di mercato, la tutela dei consumatori-risparmiatori è una sfida importante ed è un tema trasversale che attraversa tutta l’economia in vista della necessità di una corretta allocazione delle risorse. Una prima essenziale dimensione della società del consumatore è data dall’informazione ovvero dai contenuti e dai modi in cui viene comunicata. Se l’informazione ai consumatori è distorta o parziale, la posizione di quest’ultimo sul mercato è squilibrata e il mercato non funziona correttamente. Nel contesto dei mercati finanziari questo è ancor più vero e gli effetti possono essere rilevanti in termini di sicurezza e sviluppo dell’economia, potendo determinare “fallimenti” nei mercati”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente del’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presentando il forum “La tutela del risparmio tra costituzione e centralità dei consumatori nel mercato” promosso a Napoli lunedì 21 gennaio 2019 alle ore 9,30 nella sala conferenze di piazza dei Martiri, 30.
Secondo Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani, “il tema della tutela preventiva dei risparmiatori è complesso e articolato, di difficile trattazione anche perché riguarda più ambiti che costituiscono il sistema finanziario. L’importanza della trasparenza e correttezza delle operazioni è centrale per l’efficienza e il funzionamento dei mercati. Uno strumento di tutela del consumatore, sempre più connesso al tema del corretto funzionamento del mercato, è certamente quello legato alla tutela dei diritti degli azionisti di minoranza. L’attuale sistema – ha aggiunto Coppola – , infatti, e con riferimento specifico agli strumenti informativi e di partecipazione delle minoranze, sembra pensato per essere fruibile proprio da soggetti come gli investitori istituzionali in grado di valutare razionalmente ed analiticamente le informazioni fornite. Tutto ciò mette in crisi le normali dinamiche di funzionamento capitalistiche della società per azioni dettate dal codice civile”.
Liliana Speranza, consigliere delegato dell’Odcec Napoli ha sottolineato che “il risparmio finanziario ha la sua vera tutela in operazioni finanziarie fruttuose ed esse sono rese possibili grazie all’afflusso di risparmio; quindi, è necessario che i processi di erogazione del credito e degli investimenti siano corretti. Fino a qualche anno fa le famiglie italiane investivano in strumenti più semplici e la tutela del risparmio coincideva con la tutela della stabilità del sistema bancario. Oggi le forme di investimento sono molto più variegate ed espongono inevitabilmente il risparmio a nuovi rischi. I fallimenti nel mercato hanno dimostrato che la finanza può avere gravi ripercussioni sull’economia reale senza un sistema che funzioni. Occorre puntare sulla tutela preventiva tenuto conto della scarsa educazione finanziaria della cittadinanza, che le banche sono mosse le logiche di massimizzazione del profitto e quindi è importante innalzare gli attuali presidi di tutela”.
“In tale contesto – ha evidenziato Vincenzo Tiby, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli -, appare evidente che pur continuando a rafforzare la vigilanza prudenziale, quella “di stabilità”, rendendola più efficace e reattiva ai cambiamenti e alle nuove logiche di mercato, occorrerebbe rafforzare la tutela ‘diretta’ dei consumatori. Si tratta spesso di prodotti complessi e di non facile comprensione, che richiedono competenze specifiche, per scelte adeguate e consapevoli con il miglior impiego di risorse.
Occorrerebbero interventi legislativi mirati ed individuati dal legislatore tesi a revisionare il sistema nel suo complesso, nella direzione di una maggior efficienza e un minor intreccio di interessi all’interno del mercato. Noi ci poniamo come parte attiva per un cambiamento che vada in questa direzione. Il commercialista potrebbe essere tra i soggetti preposti a ricoprire il ruolo di “terzo attore” tra banca e impresa/consumatore, in virtù della propria formazione economico-finanziaria e perché maggiormente in grado di interpretarne le esigenze presupposto per operazioni finanziarie fruttuose. Mercati e prodotti finanziari sempre più complessi e sempre più interconnessi, il progressivo allungamento delle aspettative di vita e progressivo invecchiamento della popolazione, la progressiva digitalizzazione dei servizi finanziari richiedono scelte più articolate e temi come previdenza e pianificazione finanziaria, sono centrali per scelte adeguate al profilo e al prodotto anche tenuto conto di un diverso aspetto legislativo in materia di fallibilità delle banche che certamente non dovrebbe essere sottovalutato”.
Per Stefania Linguerri, presidente della Commissione di Studio Tutela del Consumo, “la crisi dei mercati finanziari ha provato che la normativa a tutela dei consumatori ha la funzione di garantire una maggiore eguaglianza nel rapporto tra sviluppo dei mercati e tutela dei diritti dei consumatori. Di qui si pone l’esigenza de iure condendo di porre i presupposti giuridici ed economici per costruire il sistema finanziario non più in funzione di un capitalismo eccessivo bensì di garantire un equo bilanciamento tra la tutela dei diritti dei consumatori garantita dalla ns Costituzione e la tutela dei diritti economici che trova la propria sede naturale nella nostra Costituzione”.
“Una politica di tutela del risparmio e dei diritti dei consumatori è di nevralgico interesse per il nostro Paese – ha rimarcato Francesco Bocchini, professore di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università di Campobasso Università degli Studi del Molise – perché tutelare il risparmio dei cittadini significa garantire non solo i diritti economici ma, anche, i diritti civili connessi al risparmio garantiti dalla Costituzione.
La tutela del risparmio si potrebbe concretare sia attraverso la previsione delle misure intese a sviluppare l’educazione finanziaria per assicurare efficacia, efficienza e sistematicità delle azioni dei soggetti pubblici e privati sia attraverso una concreta attuazione del diritto all’informazione che costituisce un elemento strategico della società e un fattore di sviluppo economico perché corregge i fallimenti del mercato”.
All’incontro interverranno anche Monica Buonanno e Roberta Gaeta (rispettivamente assessori Assessore alle politiche sociali e al lavoro del Comune di Napoli), Clelia Buccico (Presidente Fondazione Odcec Napoli), Domenico De Crescenzo (Presidente della Consulta Unitaria Interprofessionale), Giuseppe Vitiello (Presidente Fondazione dell’Avvocatura Napoletana per l’Alta Formazione Forense), Raffaella Veniero (Direttrice Scuola Forense), Mauro Lorenzoni (Responsabile Divisione Tutela del Consumatore Consob), Fortunato Fazio (Regional Manager Sanpaolo Invest), Filippo Abitabile (Fondazione Odcec Napoli), Antonella Miletti (Università degli Studi di Napoli Federico II), Mario Ciancio (Università degli Studi di Napoli Federico II), Antonio Cinque (Direttore della Sede di Napoli della Banca d’Italia), Rosario Stornaiuolo (Presidente Federconsumatori Campania), Antonio Mancini (Direzione Tutela dei Consumatori, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Riccardo Izzo (Presidente Occ Medì), Valeria Riccardi (Responsabile Altroconsumo Campania Casistica delle pratiche commerciali corrette ai danni dei risparmiatori), Gianpaolo Delle Donne (Segretario Commissione Tutela del Consumo).
I dati sui livelli di alfabetizzazione finanziaria, secondo la Consob, ci dicono che il 40% dei cittadini non sa valutare le proprie conoscenze finanziarie, il 50% è a disagio con la finanza e un altro 50% non è interessato. Senza una conoscenza dei concetti finanziari di base, certamente le persone rischiano di accumulare debiti, risparmiare di meno e pagare tassi di interesse più alti, purtuttavia anche la sola educazione finanziaria potrebbe oggi non essere sufficiente per la complessità del sistema in cui si muovono gli attori.
E’ invece importante che le persone devono essere messe in grado di orientarsi tra strumenti e servizi sempre più diversificati e, in un futuro non troppo lontano, tra prodotti sempre più innovativi e canali distributivi anche digitali. Il tasso di indebitamento delle famiglie è aumentato. Secondo i dati della CGIA, le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a 20.549 euro. Nell’insieme, i “passivi” accumulati con le banche e gli istituti finanziari ammontano a quasi 534 miliardi di euro.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica, sono oltre 18 milioni gli italiani vicino alla soglia di povertà, quasi un terzo della popolazione nazionale. È aumentata la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi, e il dato piu’ negativo riguarda i giovani. Il tema della tutela preventiva dei consumatori e, più in generale, del mercato (fatto di imprese e consumatori) sono da più parti evidenziate come fattori che potrebbero favorire la ripresa economica in un’ottica di efficace ottimizzazione delle risorse prevenendo il fenomeno del NPL. Il valore sociale, economico e civile della tutela del risparmio inducono a riflettere sulla capacità dello Stato di assicurare una efficace tutela del risparmio a salvaguardia dei diritti dei cittadini. Negli ultimi anni, infatti, la materia dell’intermediazione finanziaria è stata al centro di attenzioni e questo in virtù delle numerose controversie che gli investitori e la più amplia platea dei consumatori hanno avviato nei confronti degli intermediari finanziari per i danni subiti.
La crisi finanziaria ha messo in luce l’importanza dell’informazione per il corretto funzionamento dei mercati. Infatti, le recenti crisi economiche negli ordinamenti giuridici nazionali ed internazionali hanno determinato un’asimmetria che ripropone, oggi più di ieri, il tema del ruolo delle banche nel garantire una corretta informazione ai consumatori. Tale ruolo centrale delle banche richiede la presenza di un requisito di indipendenza delle medesime nei confronti dei consumatori. In tale contesto, potrebbe essere utile al mercato la presenza di un soggetto “terzo indipendente” tra gli attuali attori, intermediario e cliente, a garanzia della correttezza delle operazioni finanziarie in via preventiva e a supporto dell’attività di supervisione delle Autority.
I commercialisti potrebbero essere i soggetti più idonei a ricoprire un tale ruolo pubblico di garanzia per il mercato attraverso l’asseverazione delle operazioni finanziarie, sia a tutela delle banche, contribuendo a preservarne il corretto funzionamento, prevenendo il fenomeno dei NPL, che di imprese e consumatori, prevenendo fenomeni come l’indebitamento.