Scudetto e salvezza: sorpresa! A 180′ dalla fine la lotta si è riaperta

ROMA – Una sceneggiatura definita a gennaio e ora a due giornate dalla fine del campionatro, quasi da riscrivere. La Serie A aveva in canna il colpo di coda. Dallo scudetto fino alla lotta per evitare la retrocessione: tutto rimesso in discussione negli ultimi cinque turni. A partire dalla Juventus, che ha stritolato nei mesi le aspettative di Roma e Napoli per la lotta al titolo e ora – dopo la sconfitta di ieri sera all’Olimpico -, si ritrova con i giallorossi a -4 e la macchina da gol di Sarri a -5. Un mese fa, dopo il turno del 15-16 aprile (successo a Pescara), la Vecchia Signora era a + 8 su De Rossi e soci bloccati in casa dall’Atalanta, mentre dieci erano le lunghezze sugli azzurri. Per tutti il tricolore era un discorso chiuso. Certo, la Juve ha ancora margine. Per vincere il sesto scudetto consecutivo senza stare a fare troppi conti gli basterà prendere tre punti tra Crotone (domenica prossima allo Stadium) e Bologna (ultima al Dall’Ara). Con buona pace della Roma (attesa dal Chievo, poi Genoa in casa, con strada in discesa per il secondo posto) e del Napoli (Fiorentina in casa, poi Sampdoria). Ma la vicenda si è ingarbugliata. E non solo perché la Juve ha frenato a maggio, complice la fatica fisica ed emotiva procurata dalla Champions League (finale il 3 giugno contro il Real Madrid). La Roma ha recuperato quattro punti in due gare ai bianconeri, il Napoli addirittura sette in tre partite, guidando la classifica del girone di ritorno, con 42 punti in 17 incontri. In generale, l’andatura delle prime tre è impressionante. Già eguagliato, a due turni dalla bandiera a scacchi, il record della scorsa stagione – fatto segnare sempre da Juve, Roma e Napoli – , tutte oltre quota 80 punti, mai accaduto dal varo del format a 20 squadre. Se facessero il pieno sino alla 38esima, bianconeri oltre quota 90, Roma e Napoli oltre 85 punti. Ovvero, la quota scudetto indicata a inizio stagione da allenatori e addetti ai lavori per finire il campionato a mani alzate.

Anche se in passato è servito anche meno. Ottantaquattro punti per l’Inter di Roberto Mancini nel 2007/2008, due in meno per il Milan di Allegri nel 2010/2011. Per evitare scherzi, la Juve si giocherà il gettone con il Crotone allo Stadium, prima di dedicarsi a Ronaldo. Già, il Crotone. A gennaio sembrava avesse meno chance di salvarsi del Pescara, che almeno nella finestra di mercato invernale provava a dare un senso a una prima parte di campionato con sole sconfitte. Per i calabresi, 17 punti nelle ultime sette partite di campionato, cinque vittorie e due pareggi, primo posto nella speciale classifica al pari del Napoli. E 16 punti in più dell’Inter, che proprio nella batosta di Crotone (2-1, il 9 aprile) certificava le sue fragilità, mettendo benzina nel motore dei ragazzi di Nicola. Che ora distano una sola lunghezza dall’Empoli, complicatosi la vita nell’inspiegabile sconfitta di Cagliari.

E ora i toscani, che a gennaio cedevano alla Fiorentina Saponara, il miglior calciatore della rosa, facendo cassa convinti del tesoretto di punti (8-10 punti, anche 11 alla 21esima giornata, dopo il successo sull’Udinese, sulla terz’ultima), devono trovare forza e motivazioni in 180 minuti per sventare il pericolo. E il Genoa? Anche Preziosi era convinto di essere salvo, ancora prima dell’Empoli. Dopo l’ottima prima parte di campionato targata Juric, l’erede di Gasperini – con la chicca del tris inflitto alla Juventus in autunno a Marassi – a gennaio cedeva Rincon e Pavoletti. La colonna vertebrale della squadra assieme a Perin, infortunato. Per i rossoblù iniziava la crisi, sconfitte in serie sino al cambio di allenatore poco gradito dai calciatori, poi esonero di Mandorlini e ritorno forzato di Juric. Nessuna inversione di marcia, anzi, ieri la drammatica sconfitta di Palermo contro i siciliani, già retrocessi. Per Juric, a due punti dal Crotone – che ha condotto in A, la scorsa stagione – ora c’è il Torino travolto ieri dal Napoli prima dell’ultima a Roma, possibile spareggio contro i giallorossi. Mentre per l’Empoli ecco l’Atalanta qualificata per l’Europa League (e poi il Palermo) ma che cerca un punto per il passaggio diretto alla fase a gironi. Per i calabresi, se riuscissero a fare risultato allo Juventus Stadium, potrebbero esserci altri tre punti allo Scida contro la Lazio già certa dell’Europa League, magari scarica dopo la finale di Coppa Italia del 17 maggio contro la Juventus. Insomma, ancora tutto in gioco: non male per la Serie con il copione già scritto mesi fa..

 

Fonte: Repubblica.it

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